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Beni confiscati Licata pronta a voltare pagina

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Si รจ svolto ieri un importante incontro dedicato alla “accessibilitร  ai dati sui beni confiscati e la loro valorizzazione economica e sociale” tra il sindaco di Licata, Angelo Balsamo, e l’associazione A testa alta. All’incontro, definito “proficuo e costruttivo” dalla delegazione di A testa alta, ha partecipato anche l’assessore al patrimonio e beni confiscati Salvatore Graci. Dal dialogo, come scrive l’associazione nella propria pagina, รจ emersa una “significativa comunione di intenti” funzionale all’avvio di “azioni concrete e interventi risolutivi”. La cittร  di Licata vanta il primato di possedere il piรน alto numero di beni immobili confiscati alla criminalitร  organizzata in provincia di Agrigento (127 su un totale di 440); un “tesoretto” che rappresenta una grande opportunitร  di aggregazione e sviluppo, per far crescere la comunitร  sul piano economico e sociale, ma che tuttavia, come viene denunciato da anni dall’associazione guidata da Antonino Catania, viene lasciato in stato di abbandono e incuria a causa della “radicata e profonda disorganizzazione degli uffici comunali” e della “mancanza di qualsiasi programmazione e di pianificazione degli interventi”. Ma l’amministrazione guidata dall’avvocato Balsamo si dichiara pronta a voltare pagina, istituendo un assessorato apposito e iniziando a lavorare sulla “georeferenziazione” di case e terreni sottratti alla mafia, “passaggio utile per identificarne l’esatta ubicazione e per rendere i processi di assegnazione trasparenti e partecipati”.

Un altro argomento affrontato nel corso dell’incontro รจ stato quello del “Consorzio Agrigentino per la Legalitร  e lo Sviluppo”, costituito nel 2005 tra i comuni di Licata, Favara, Agrigento, Canicattรฌ, Naro e Siculiana allo scopo di superare le difficoltร  finanziarie e organizzative connesse alla gestione dei beni confiscati alla criminalitร  organizzata, e che da circa due anni non รจ piรน operativo. Per l’associazione A testa alta, occorre trovare una soluzione che metta “al riparo sia i conferimenti immobiliari eseguiti negli anni dai Comuni che gli affidamenti e le concessioni di cui risulta contraente il Consorzio”. Su questa problematica e su altre relative ai beni confiscati in provincia di Agrigento, l’associazione intende attivare un confronto con il Prefetto di Agrigento.

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