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Migranti, proteste a Siculiana: sindaco e consiglieri davanti al centro d’accoglienza, cittadini sbattono pentole e coperchi (VIDEO)



Proteste a Siculiana per i trentadue migranti sbarcati stanotte a Lampedusa e trasferiti nell’ex hotel Villa Sikania adibito a centro d’accoglienza. Tanti cittadini hanno manifestato sui balconi sbattendo coperchi e pentole, dal centro storico alle nuove aree, contro la presenza dei migranti in tempi di emergenza sanitaria. La giunta comunale, con in testa il sindaco Leonardo Lauricella, e i consiglieri comunali hanno fatto sentire la loro voce davanti al centro d’accoglienza.

“Sta aumentando la tensione in paese, siamo qua – ha spiegato il sindaco – con i rappresentanti delle forze politiche presenti nel territorio proprio per calmare gli animi dei siculianesi che si trovano a casa da 45 giorni senza poter uscire e poi vedono questi migranti che giocano a pallone, che non rispettano le distanze e le regole di sicurezza a cui bisogna ottemperare. Quindi abbiamo preferito venire qua, diciamo ai cittadini di stare calmi, noi abbiamo avviato un dialogo con il prefetto, con il quale domani mi sentirò in videoconferenza unitamente al questore. Le istituzione devono lavorare per superare questo momento, partendo dal fatto che la struttura è piena, ci sono settanta migranti e che in un periodo di grave emergenza sanitaria le regole vanno rispettate a tutti i costi perché rischiamo di vanificare tutto il comportamento di buon senso tenuto dalla cittadinanza”. Lauricella ha annunciato oggi di avere “preso contatti” con uno studio legale “per valutare eventuali azioni da intraprendere a tutela della nostra comunità. Ci avevano illusi con la promessa di una equa distribuzione dei migranti nel territorio provinciale ma come sempre siamo noi cittadini di Siculiana a pagare”.

“La nostra iniziativa – ha detto la capogruppo della minoranza consiliare Vita Maria Mazza – è finalizzata a tutelare tutta la cittadinanza di Siculiana, che per tanti anni è stata aperta all’accoglienza. Ora siamo in piena emergenza Covid, qui ci sono dei migranti che da dieci giorni sono in quarantena forzata, l’arrivo di altri migranti andrebbe a creare delle situazione di allarme e problemi igienico-sanitarie all’interno. Né i soggetti che sono all’interno hanno fatto il tampone, almeno a noi non è dato sapere, e non sappiamo niente anche dei nuovi che arriveranno. Quindi oggettivamente non potrebbero entrare nella struttura senza aver fatto prima i tamponi”.


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